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Riflessioni libere e spaventate.

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Quando ero piccolino (sono nato nel lontano 1989) la politica era imperniata su Berlusconi. Berlusconi si, Berlusconi no. Berlusconi un genio, Berlusconi un furbastro. Berlusconi colluso, Berlusconi perseguitato. Tutto era Berlusconismo, anche la sua negazione. Una cosa che ricordo bene di quegli anni era la propaganda pro Berlusconi (ricordo anche quella Anti-Berlusconi, ma non è questo il punto). Ricordo puntate di “anno 0” (storico programma di Michele Santoro), puntate di “Porta a Porta” (si da piccolo avevo questa perversione), e poi in ordine sparso giornali, rubriche, incontri. Ricordo bene quella fase. Ricordo bene l’approccio dei Berlusconiani (per loro natura pro Berlusconi). Alle accuse di avere come socio un Mafioso (Marcello Dell’Utri) rispondevano con la “persecuzione dei giudici”; alle accuse di avere assunto un mafioso (Vittorio Mangano)  rispondevano con “la genuina generosità di un rampante imprenditore Milanese che non aveva tempo di guardare cosa facesse uno stallie